Il successo in America e la consacrazione mondiale

SALA 4

Immagine di Beniamino Gigli con trucco di scena e parrucca bianca raccolta con coda

Nel 1919 Gigli varca per la prima volta l’Atlantico per una tournée di tre mesi al Colon di Buenos Aires.
L’anno successivo è chiamato dal Direttore Generale del Metropolitan, l’italiano Giulio Gatti-Casazza, a sostituire Enrico Caruso che, colpito da una grave malattia, è impossibilitato a aprire la stagione lirica.
L’attesa per il debutto è spasmodica, il teatro è stracolmo, il successo del tenore italiano strepitoso: chiamato ben 34 volte alla ribalta, riceve un caloroso messaggio di congratulazioni dallo stesso Caruso e Gatti-Casazza gli allunga immediatamente il contratto con iperbolici cachet.
Beniamino rimarrà negli Stati Uniti per dodici anni, alternando i lunghi periodi trascorsi a New York a tournée nelle principali città e in America Latina, ampliando il suo repertorio e concedendosi con generosità ad un pubblico osannante.
Nel 1932, offeso dalla richiesta del Direttore di ridurre il suo emolumento, a causa della depressione economica, Gigli decide di chiudere il contratto con il Metropolitan e di tornare in Italia.
Il rientro non gli crea nessun danno artistico: i teatri italiani e europei si precipitano ad accaparrarsene le prestazioni ed egli può finalmente interpretare una serie di opere – L’Amico Fritz, il Trovatore, la Carmen, i Pagliacci – che a New York non aveva potuto affrontare.
L’ultima faticosa tournée nelle maggiori città degli Stati Uniti, compiuta nel 1955, segna l’addio della sua ineguagliabile attività artistica e il riconoscente saluto ai tanti appassionati che l’avevano sempre calorosamente applaudito.

Il racconto più dettagliato di quegli anni è affidato al video ospitato sulla parete a sinistra della sala, mentre nella vetrina di fronte sono esposti i costumi di scena di alcune tra le sue interpretazioni americane più celebri.

Ultimo aggiornamento

24 Marzo 2024, 08:59